Per Mauro Filippini l'arte è uno
sguardo dell'uomo, perché ciò che egli vede dentro di sé
e nella realtà che lo circonda, è rappresentabile con il pennello
della fantasia: fare arte significa, infatti, osservare e indagare, ma,
anche, analizzare e ripensare il passato ed il presente, per immaginare
il futuro. I suoi quadri sono, quindi, la sintesi concreta di un suo pensare,
processo di elaborazione di immagini, sensazioni ed emozioni suggerite
dalla "lettura" accurata ed appassionata di tutte le forme d'arte
e di tutte le espressioni artistiche. Attento e preciso nell'analisi
dell'arte del Novecento, Mauro ama dare una sua interpretazione personale
ed originale, fatta di colori morbidi, caldi e sapientemente accostati:
la geometria delle forme crea gli spazi dai forti contrasti e dai contorni
ben definiti; le linee appaiono nette e precise, sempre armoniose ed equilibrate.
La realtà confina con il sogno e diventa metafisica delle idee e
dei concetti astratti, astrazione del reale, "istantanea" del
pensiero, interpretazione surreale. La tavolozza dei colori vivaci rappresenta
l'armonia interna della natura e dell'uomo, la luce emanata dalle
cose riflette l'arcobaleno delle percezioni sensoriali, l'essenza
diventa materia pulsante in grado di rivelare la poesia nascosta nelle
forme concrete del reale.
Prof.ssa Paola Losi